Il Buddha dice che nulla è costante se non il cambiamento e Eraclito constata che non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume. La credenza in una realtà stabile, nella solidità della forma, non è che un'illusione ottica, una traduzione del nostro cervello che ha bisogno di agglomerare per poter funzionare in una sembianza di coesione. Questa coesione è tuttavia il risultato di un movimento costante, della danza di particelle subatomiche piroettando e perennemente zampillanti come scintille evanescenti.
Tutto è solo movimento, in cambiamento, in trasformazione.
In questo modo le posizioni saranno più abbozzate che presentate tecnicamente. Non si inizierà quindi con un approccio tecnico alla posizione. La gestualità della presentazione tecnica avrebbe la tendenza a prosciugare la sorgente del movimento e dell'espansione, percheè molto spesso il corpo non è pronto per una tecnica rigida, formattata, standardizzata. Ecco perchè questo metodo non è adatto per imparare le posizioni. Bisogna aver già una conoscenza formale dei diversi gruppi di asana prima di intraprendere questo genere di pratica."
da Virasamavesa - La contemplazione dell'eroe di Christian Pisano