YOGA Ravenna
Paola Salerno

Secondo Patanjali il motivo per cui la vita si presenta complicata ha origine da un equivoco di fondo: noi non capiamo chi siamo e dunque viviamo in uno stato di "scambio d'identità". La nostra vita diventa come quella di un personaggio da commedia, sempre più intricata fino a quando non riusciamo finalmente a renderci conto della nostra vera identità.

Patanjali aveva una tale familiarità con gli ostacoli alla chiarezza mentale che ci ha fornito elenchi delle cause di sofferenza noti con il nome di klesha insieme a suggerimenti utili per superarle. La maggior parte di noi è fin troppo consapevole di tutti questi ostacoli e vederli elencati al completo ci farà sobbalzare e sentire la loro vastità come una minaccia tale da non sapere da che parte cominciare. Patanjali ci suggerisce pratiche, esercizi di respirazione, tecniche meditative, ma prima di tutto ci presenta quattro raccomandazioni fondamentali per poter rimuovere a priori questi ostali, una sorta di apri-pista. Patanjali ci consiglia di sviluppare quattro atteggiamenti mentali, brahmavihara, e di applicarli a tutte le nostre relazioni sociali e in ogni situazione della vita. Questi atteggiamenti conducono alla pace mentale e sono:

1. maitri: amorevolezza, celebrare ciò che c'è di buono negli altri;

2. mudita: compassione per coloro che soffrono;

3. kuruna: sentimenti amichevoli per coloro che gioiscono;

4. upeksha: rimanere imparziali davanti agli errori e alle imperfezioni degli altri.

Yoga Sutra I.33 (capitolo primo, sutra 33)

Mettere in pratica i quattro brahmavihara nelle relazioni quotidiane, smantella a poco a poco la nostra riluttanza a considerarci una cosa sola con la vita, lo scopo è di minare i fattori causa dell'inquietudine mentale e renderci più facile portare la mente in uno stato di tranquillità.

da "Lo yoga nella vita. Donna Farhi. Ed. Corbaccio"



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