YOGA Ravenna
Paola Salerno
Solo il corpo oggettivato ha una forma del tutto delineata. Viceversa il corpo vissuto non è un'entità chiusa in sè, come una pietra, ma è sostanzialmente un'apertura verso l'ambiente vivente. L'apertura del corpo non termina sulla superficie della pelle, ma ha anche una dimensione cosmologica. Noi non stiamo nello spazio nello stesso modo con cui i vostri vestiti stanno nel nostro armadio. Pervadiamo lo spazio, avere spazio fa parte della nostra natura, la spazialità è parte del nostro essere. Proiettare, e dunque in qualsiasi modo creare spazio, appartiene alla nostra corporeità.
Eseguire correttamente gli asana ci aiuta a rimuovere i meccanismi di difesa che oscurano la nostra spazialità. Il modo stesso con cui ci relazioniamo al mondo subisce un cambiamento. Si sperimenta un senso di espansione spaziale che può significare anche una trasformazione della nostra affettività. C'è una risonanza così tra noi e il mondo.
Karl Baier
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