YOGA Ravenna
Paola Salerno

Sopratutto nella fase iniziale del percorso dello yoga, quando ancora si è principianti, il respiro nelle asana deve essere "normale". Normale significa che il respiro deve scorrere, senza interruzioni, senza blocchi, senza saltelli durante l'esecuzione delle posizioni. In linea generale quando si entra in un'asana si espira, si resta in ascolto del corpo con il respiro che segue i movimenti, e si inspira quando si esce dalla posizione.

Quando la pratica si intensifica e si raggiungono livelli successivi, il respiro aiuta ad entrare più in profondità ed è solo a questo punto, quando nel corpo della posizione non c'è più confusione che è possibile penetrare nel respiro durante la pratica.

Durante la posizione infatti le mirco azioni avvengono con la consapevolezza del respiro prima di tutto, ma anche con l'aiuto del respiro, in quanto dentro la posizione si impara a lavorare in connessione con il respiro, alcune cose avvengono con l'inspirazione altre con l'espirazione ed altre ancora con il kumbaka o ritenzione.

In base all'obiettivo della posizione, se si decide di farla per il torace, per le anche, per le gambe, per la schiena... il respiro raggiunge quel punto con la consapevolezza, in modo da sentire che il lavoro progredisce durante l'esecuzione dell'asana stessa. "Inspirate nel torace" vi sentite spesso dire, oppure "espirate per le gambe". Questo tipo di pratica si impara gradualmente, giorno dopo giorno, praticando sia le asana che il rilassamento, in modo da imparare che aggiustare la posizione in realtà non è altro che portare energia, prana nella posizione stessa, lasciando andare o contraendo, in base a quello che la posizione richiede in un punto preciso del corpo.

Questo permette di sentirsi uniti, corpo, mente (attenzione) e respiro. Questo è YOga.

Condividi su Facebook o Twitter