YOGA Ravenna
Paola Salerno

Una volta raggiunta una buona padronanza delle asana, in particolare la capacità di restare seduti in modo stabile e lungamente in una posizone senza avvertire disagio, il praticante di yoga comincerà ad addentrarsi nella pratica del pranayama con una discreta preparazione di base.

Le basi del pranayama sono la consapevolezza del respiro, inteso come attenzione focalizzata su come il respiro muove il corpo. Nella prima fase di osservazione sdraiatevi a terra con una coperta piegata in tre lungo la schiena, natiche a terra, gambe distese ed aggiungete una coperta sotto la testa. Mettete un sacchettino sugli occhi o un asciugamanino ripiegato in modo da rilassarsi più facilmente e ritirare verso l'interno i sensi. Entrate in savasana, poi cominciate ad osservare il movimento dei polmoni, come l'aria entra ed esce sollevandoli, cercando di rendere omogeneo il flusso, eguagliando l'aria che entra nei due polmoni. Senza forzare, semplicemente osservando con grande consapevolezza. 

Prima osservate l'espirazione, in modo da rilassare con più facilità il sistema nervoso, in seguito l'inspirazione, avendo cura a non irrigidire i bulbi oculari e la bocca. Restate sdraiati circa 10 minuti poi con calma girate sul fianco destro e venite su. Prima di riprendere il ritmo della giornata, rimanete qualche minuto seduti con le gambe incrociate e gli occhi chiusi, in posizione di Sukhasana, provando a notare i messaggi lanciati dal corpo dopo questa breve pratica di osservazione del respiro. Meglio la mattina appena svegli a digiuno, oppure la sera prima di dormire. Luogo silenzioso, ben areato, senza distrazioni. E comunque il miglior luogo che potete trovare in base alle personali possibilità.
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